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DATABASE: ASTRONAVI e VEICOLI
FILE: U.S.S. Sulaco

Schema Tecnico:

FILES COLLEGATI:

- BD-409 E.E.V.
- Mesh per 3D Studio 4

Riepilogo Caratteristiche:

Classe: Conestoga - Lunghezza: 385 mt. - Peso: 78.000 ton. - Max. equipaggio trasportabile: 90 Marines Coloniali - Motori subluce: 4 Gates-Heidman GF-240 - Motori hyperdrive: 5 Romberg-Roxwell Cygnus 5 tachionici in parallelo - Sistema energetico: reattore a fusione Westingland a-59 - Computer di bordo: mainframe da 28 terabyte al carbonio 60 - Armamento: 8 missili ASAT XIM-2A Long Lance; Cannoni a impulsi di particelle 2800 MeV; 60 mine orbitali; 2 torrette laser; 2 droni; 60 falsi bersagli eiettabili.

DESCRIZIONE:

La Sulaco è una nave da combattimento in dotazione al Corpo dei Marines Coloniali degli Stati Uniti. Fu la tredicesima nave della classe Conestoga ad essere costruita: originariamente era stata progettata come un trasporto truppe leggero, con un armamento limitato per l'auto-difesa. In seguito, assieme a tutte le altre navi della sua classe, è stata riconvertita cone vascello spaziale multi-ruolo. Attualmente, queste navi sono utilizzate come trasporto-truppe, pattugliamenti, piccoli assalti, come centri di comando e controllo e con compiti di bombardamenti orbitali. La Sulaco ha una massa di 78.000 tonnellate, e misura 385 metri di lunghezza. La sua struttura asimmetrica le fornisce le massime possibilità di carico unitamente ai ventaggi di uno scafo compatto e pesantemente corazzato. La struttura portante del vascello è costruita attorno alla sua fonte principale di energia.

Sistema Primario e Secondario di energia:

Il Sistema Primario di energia è costituito da un reattore a fusione Westingland A-59 che può generare un picco massimo di energia di 3.6 Terawatt. Il processo di fusione è alimentato a idrato di litio (LiH). Il carburante viene consumato con un tasso di 0.25 milligrammi per secondo al litro. La fonte secondaria di energia è costituita da una batteria di quattro turbine magneto-idro-dinamiche Continental Electric AS-4B/AV5, ognuna in grado di generare da 20 a 40 megawatt.

Sistema di Propulsione:

Tutti i sistemi di propulsione sono posizionati nella parte posteriore del reattore principale della Sulaco che, come tutte le navi della classe Conestoga, utilizza un doppio metodo di guida: uno per la guida sub-luce ed uno per la guida super-luce (o FTL, Faster Than Light). Per le manovre nello spazio reale, a velocità sub-luce, la Sulaco è equpaggiata con quattro razzi Gates-Heidman GF-240 alimentati dal reattore principale. Alla massima potenza, ognuno di essi può fornire una spinta di più di 35100 tonnellate. Questa potenza viene generata a fronte di un consumo di carburante enorme, per cui può essere utilizzata solo per brevi periodi. Quando sono necessarie velocità super-luce (FTL), la Sulaco impiega 5 superguide a tachioni Romberg-Rockwell Cygnus 5. La normale velocità di crociera sostenibile è di 0.74 anni luce per Giorno Terrestre.

Costituzione dello Scafo e delle Strutture:

La struttura è costituita da leghe e raggi compositi. Questi materiali offrono sufficiente resistenza per le forti accelerazioni, pur rimanendo sufficientemente flessibili per sopportare le vibrazioni dei rientri nelle atmosfere. La corazzatura esterna è più robusta di quello delle navi trasporto civili, ed è costituita da isolanti laminati, scudi anti-micrometeoriti, materiali compositi e aerogel. La protezione contro le armi a proiettile è limitata, come tutte le navi spaziali, ma l'aerogel è in grado di dissipare le radiazioni dei raggi laser e dei raggi a particelle. Lo scafo è anche rivestito da materiale radar-assorbente. Le prese di areazione e di scarico dei motori sono provviste di soppressori e dispersori di infrarossi. Lo strato soibentante dello scafo è anche radar-assorbente per ridurre le localizzazioni. La nave è colorata con uno schema color carbone scuro per ridurre l'avvistabilità.
Lo sezione principale dello scafo è adibita alle aree di stoccaggio dei materiali e dei veicoli. cinque portelloni di 25x10 metri su ogni lato dello scafo sono utilzzati per l'accesso, e sono stati riconvertiti come improvvisate baie di lancio per le navette shuttle e per i trasporti da assalto (le UD-4L "Cheyenne" [Dropship]). Al di sotto dell'area merci si trova l'hangar espressamente progettato per le Dropship e per le navette shuttle, con una capacità di contenimento di massimo quattro UD-L4 contemporaneamente.

Supporto vitale:

La Sulaco è dotata di capsule criogeniche da ipersonno da utilizzare durante i viaggi in iperspazio (navigazione FTL). Durante l'ipersonno, il computer della Sulaco mantiene le funzioni vitali dell'equipaggi ad un bassissimo livello, svegliandoli poi all'arrivo a destinazione. Sulla Sulaco di sono capsule da ipersonno sufficienti per un massimo di 90 persone fra equipaggio, marines e passeggeri, ma sono previste configurazioni alternative per il trasporto di un massimo di 2000 capsule nell'area di carico. La gravità atrificiale è fornita da quattro generatori disposti parallelamente all'asse principale della nave.

Computer di bordo:

Per ridurre il carico di lavoro dell'equipaggio, ed incrementare l'efficienza e la sicurezza, tutte le operazioni sulla Sulaco (come su tutte le navi di classe Conestoga) sono completamente automatizzate. La Sulaco è equipaggiata con un computer principale da 28 Terabyte con funzionamento al carbonio-60. In effetti, la nave potrebbe pilotarsi da sola e combattere una battaglia spaziale anche se l'equipaggio fosse tutto morto o in ipersonno. Comunque, in ogni momento, le decisioni di combattimento e di navigazione prese dal computer possono essere bypassate dall'Ufficiale in comando.
L'unità secondaria è costituita da un computer da 8 Terabyte e da terminali locali sparsi per tutta la nave.

Sistema di Controllo Danni:

Gran parte del sistema di controllo danni è automatizzato dal computer centrale della Sulaco. Se il reattore venisse seriamente danneggiato, l'intero apparato potrebbe venire espulso prima che possa esplodere. Se la nave venisse danneggiata a tal punto da diventare ingovernabile, un evacuazione d'emergenza verrebbe ordinata dall'Ufficiale in comando o dal sistema automatico. La Sulaco trasporta 20 moduli EEV (Emergency Escape Veichle) di tipo 337. Se l'equipaggio è in ipersonno, le loro capsule vengono automaticamente trasferite nei moduli EEV.
La nave può anche essere distrutta dall'Ufficiale in comando. I protocolli di auto-distruzione vengono attivati manualmente, portando il reattore al punto critico di esplosione 15 minuti dopo l'attivazione.

Sistemi di Comunicazione e Sensori:

La batteria primaria di sensori della Sulaco è costituita da piloni montati esternamente all'area di carico, lunghi 90 metri per assicurare che lo scafo della nave stessa non interferisca con le percezioni. I sensori passivi sono costrituiti da: due telescopi ottici, due telescopi a infrarossi, un radiotelescopio "planar-array" da 60 metri di diametro con un unità secondaria di emergenza da 20 metri di diametro. I sensori attivi sono tre cupole radar che utilizzano onde radar centimetriche per la navigazione e per le perlustrazioni a lungo raggio. Altre cinque batterie di sensori poste lungo lo scafo servono per l'acquisizione ed il tracciamento dei bersagli alle armi di bordo. L'unità principale di comunicazione è posizionata davanti ai motori di pilotaggio, e consiste in un'antenna da 64 metri utilizzata per le comunicazioni durante la navigazione super-luce (FTL), e da un'antenna da 16 metri per le comunicazioni intra-sistemi e a velocità sub-luce. Un'ampia serie di altri dispositivi trasmettitori e riceventi sono utilizzati per intercettare e per rendere sicure le comunicazioni.

Armamenti Principali e Secondari:

La Sulaco ha un armamento leggero, che le permette di svolgere le funzioni di incrociatore leggero. La principale arma spazio-spazio ècostituita da otto missili ASAT tipo XIM-28A Long Lance, contenuti in una baia di lancio dorsale. Questo tipo di missile è auto-guidato, ed è capace di "agganciare" il bersaglio grazie ad un vasto spettro di rilevazione di emissioni energetiche. La sua testata è esplosiva e fornita di un anello a frammentazion che crea una letale pioggia di frammenti. L'armamento secondario è fornito da vari sistemi. Le due canne gemelle del cannone a raggi di particelle (modello "Twin" da 800 megavolt) sono allineati con l'asse principale della nave. Quest'arma è alimentata dalle celle di immagazzinamento poste tra il reattore principale e l'arma. Per i combattimenti ravvicinati, la Sulaco ha due torrette, ciascuna con un cannone a canne gemelle, posti simmetricamente sopra e sotto lo scafo. La velocità iniziale dei colpi è di oltre 12 chilometri al secondo, con un raggio utile di 100 chilometri. Un singolo colpo di questi cannoni è spesso in grado di danneggiare seriamente una nave stellare. La difesa ravvicinata è fornita da torrette laser a babordo e a tribordo. La Sulaco monta dei laser a infrarossi da 80 megawatt in grado di vaporizzare il fuoco dei cannoni e di distruggere missili e piccoli caccia nemici.
Una baia di lancio ventrale trasporta 60 mine orbitali, sufficienti ad impedire l'ingresso in orbita di grosse navi. A circa metà nave vi è poi un'altra baia dorsale che contiene 20 "richiami" ejettabili, ossia dei dispositivi in grado di simulare il profilo radar della Sulaco e quindi di attirare il fuoco nemico. Ci sono inoltre due droni manovrabili progettati per confondere le navi nemiche. Per quanti riguarda gli attacchi spazio-superfice planetaria la Sulaco ha un magazzino posizionato tra la baia di carico e l'hangar delle Dropship, e contenente 80 veicoli autoguidati e auto-rientranti.
L'armamento trasportato dalla Sulaco esalta la sua flessibilità, permettendole di svolgere svariati compiti inpendentemente da una flotta o da una task-force. Essa può trasportare truppe di marines per difendersi dagli assalti e provvedere a bombardamenti orbitali in supporto a truppe Marines sbarcate su pianeti. Quaste caratteristiche hanno fatto della Sulaco e delle navi della sua classe la prima arma impiegata dalla flotta dei Marine per almeno due decadi.

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